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Aprire un’attività di business. Sogno o realtà?

-Riflessioni a riguardo dell’apertura di una propria attività in merito a ciò che blocca chi sogna di mettersi in proprio. Uno sguardo sulla mentalità che ogni imprenditore dovrebbe avere o sviluppare, prima ancora di avviare il proprio business, con occhio di riguardo verso il proprio io e i nostri interessi.

Hai paura? È normale.

Quale attività imprenditoriale pensi che potrebbe essere più adatta a te? Hai mai pensato di aprire un qualcosa di tuo almeno una volta nella vita?

Penso che sia una domanda che ci siamo posti tutti almeno una volta. E penso che i pensieri di tutti noi, o almeno la maggior parte, siano stati più o meno simili. I dubbi che tutti potremmo avere a riguardo e le prime considerazioni in merito che ci hanno portato o ci portano poi ad abbandonare quella strada e proseguire verso la direzione sicuramente più “fattibile” che è quella di lavorare come dipendente semplice. Di rinunciare, sicuramente, a una grande soddisfazione lavorativa che potremmo avere mettendoci in proprio. Ma anche, dall’altra parte, la sicurezza dello stipendio garantito e la tranquillità mentale di chi sa che l’azienda per la quale lavora non è la sua e che può quindi rilassarsi e non pensare a niente, una volta finito il turno lavorativo.

Le prime considerazioni che mi vengono in mente, e le più comuni,  per non avviare un attività di buinsess, sono le seguenti:

  1. Non posso permettermi di avviare un attività. Non ho abbastanza soldi e anche se li avessi per poterla avviare, non sono sicuro che avrei i soldi per poterla mantenere e ovviare a scarsi, se non del tutto assenti, incassi e guadagni inziali.
  2. Non sono sicuro di poter reggere la pressione. Quella voglia di volare e la paura di cadere. Quella sensazione di aver paura di raggiungere un obbiettivo prefissato, o meglio di mettersi in gioco per poi scoprire che non si è stati in grado. Tante volte mi sono sentito in questo limbo dove, da una parte sognavo la vita che avrei potuto avere aprendo un attività mia. E dall’ altra invece pensavo a tutte le persone che conosco e dei quali si parla, che rientrano nella categoria dei “Non ce l’hanno fatta”. E non sono pochi. È vero infatti, che può succedere di avviare un business e vederlo fallirle dopo poco tempo. È possibile avere grandi idee e non essere in grado però di comunicarle o di pubblicizzarle. È possibile che il target per quel settore di mercato non sia quello giusto o che non sia richiesto il tipo di servizio o prodotto che si decide di promuovere, in quella determinata zona.

Ecco quindi la paura di non essere in grado.

Queste sono le prime considerazione che mi hanno sempre bloccato dall’avviare una vera e propria attività di business, ma non le uniche.

Ci sono tutta un’altra serie di valutazioni che in effetti mi sono sempre posto a riguardo del “cosa fare”.

Tante idee, alcune probabilmente potenzialmente di successo. Ma il problema è che non ho mai saputo capire: chi sono e cosa voglio fare.

Photo by Ivan Bertolazzi on Pexels.com

Perchè capire chi sei e cosa ti piace è la prima cosa da fare.

Sono convinto che capire bene chi sei e cosa sai e vuoi fare, sia il primo punto per cercare di capire in quale tipo di settore o servizio, potresti lanciarti. Si parla spesso di nicchie di mercato, di investire in un determinato settore o formarsi in un determinato lavoro, per poter essere considerate “persone di successo” tra qualche anno. Si parla di numeri, statistische e soldi. Soldi. Soldi. Si parla sempre e solo di soldi e si pensa sempre a cosa fare e che attività aprire in base all’aspetto economico. Alla resa potenziale e all’investimento necessario per avviarlo.

In pochi, in realtà, si chiedono invece chi sono e cosa vogliono fare nella vita. Lo si da per scontato che tutti noi vogliamo essere ricchi e che, non siamo abituati a goderci il percorso. Pensiamo soltanto al raggiungere un determinato obbiettivo. Non importa poi, se si fa un tipo di lavoro che non ci piace. L’importante è la resa economica che un business può garantire.

E tutto questo è giusto, da un certo punto di vista. Tutti noi lavoriamo per soldi e molte persone non fanno il lavoro che vorrebbero fare. Queste sono cose ovvie e che sono ormai accettate e normali nella nostra società. Ma la domanda è: Siamo sicuri che questo sia il modo migliore per pensare al proprio futuro? È possibile immaginare di fare un lavoro che non ci piace sapendo che occuperà più di 8 ore della nostra giornata?

Facciamo due calcoli rapidi:

  • Una giornata è composta di 24 ore e 8 di quelle 24 ore dovremmo dormire.
  • Consideriamo una media di 8-9 ore di lavoro comprese le pause e aggiungiamo 1 ora di viaggio tra andata e ritorno = 10 ore
  • Quindi abbiamo detto 24- 18 ( ore comprese per dormire e lavorare) = 6

Non so se ci avete mai pensato ma questo significa avere soltanto, e ripeto soltanto, 6 ore “libere” al giorno da dedicare per ciò che vogliamo fare nella vita. E dico soltanto, anche perchè spesso in queste 6 ore dobbiamo svolgere delle attività utili come fare la spesa, andare in bagno, fare sport, farsi una doccia, lavarsi i denti, cucinare ecc ecc

Avete capito quante cose dobbiamo fare in quelle 6 ore? Significa che abbiamo pochissimo tempo libero per noi e allo stesso tempo, ne regaliamo molto all’azienda per la quale lavoriamo. La quale, non paga soltanto le tue competeneze, che possono essere diverse. Stanno pagando il tuo tempo. E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.

E quando ci rendiamo conto che lo stipendio che ci pagano per il nostro tempo a lavoro, è in realtà, la maggior parte delle volte, molto basso. È li che iniziamo a chiederci: quanto vale il nostro tempo?

E se il tuo tempo valesse di più?

Non entro nel merito del perchè il tempo sia la cosa più preziosa del mondo, perchè mi pare piuttosto ovvio. Ma ho voluto esprimere questo concetto per spiegare che il primo passo per abbandonare un lavoro che non ci piace e avviare un attività di business, è comprenderé perchè lo si fa e perchè le considerazioni a riguardo i soldi e la paura della pressione, possono essere superate.

Soltanto quando inziamo a dare valore al tempo e ci rendiamo conto di questo “sfruttamento”, possiamo inziare davvero a cercare di capire cosa vogliamo fare.

Ed è in questo momento che entra in gioco il cercare di capire che se il nostro tempo è cosi prezioso per noi, dovremmo cercare di occuparlo nella maniera che noi riteniamo migliore in base a chi siamo e cosa ci piace fare davvero. Ovviamente, dovremmo poi pensare a un business plan di successo e valutarne la resa economica. Ma prima di tutto, secondo me, dobbiamo pensare a fare quello che vogliamo noi. A chi siamo, e al perchè le persone dovrebbero comprare un nostro prodotto o un nostro servizio. Bisogna pensare a una vera e propria strategia di marketing sul come promuoverci nella nostra attività. Dobbiamo quindi dare valore al proprio tempo capendo cosa vogliamo fare davvero, cosa ci piace fare, e portarlo avanti. Con un occhio di riguardo verso il guadagno o meno, si. Ma non in base di.

Questo perchè altrimenti finiremmo semplicemtne per diventare noi stessi degli sfruttatori di tempo. Con l’unica differenza che il tempo che andremo a sfruttare e del quale ci approfitteremo, sarà proprio il nostro?

E io, quando pensó ad apire una qualsiasi attività, onestamente non mi vedo a fare un qualcosa che non mi piace quando ho lasciato un lavoro da dipendente perchè ritenevo che prima di tutto bisognasse valorizzare il proprio tempo investendo su stessi e su ciò che ci piace davvero fare.

In conclusione di questo articolo mi sento di dire che investire su se stessi e valorizzare il proprio tempo è la cosa più importante che si possa fare. Anche se a volte la scelta fatta potrebbe essere una strada lunga e priva di particolari guadagni, il mio consiglio è sempre quello di inseguire i propri sogni. Proteggerli facendo un lavoro che davvero ci piace e ci da soddisfazione.

Dopo tutto, ce l’hanno fatta in tanti a partire da 0 e arrivare a guadagnare anche molto bene facendo lavori che non sembravano “top”. E lo sai perchè ci sono riusciti?

Potremmo dire che ci sono diversi fattori che potrebbero aver condizionato in maniera positiva un business invece di un altro. Ma che su una cosa siamo tutti d’accordo: la passione in quello che facevano.

Che sia uno Street food che serve panini o un azienda che vuole fare consulenze per aiutare altre persone a trovare lavoro. Qualunque cosa sia, è stata fatta con passione. Ed è la passione che ti permette di essere felice anche mentre lavori e che ti permette quindi di trasmettere questa tua felicità.

In conclusione, non importa quello che deciderai di fare. Troverai comunque altri articoli a riguardo. La cosa più importante è capire il concetto che c’è dietro ad un ragionamento a riguardo di un apertura di una propria attività. La cosa più importante è valorizzarsi. La cosa più importante è non accontentarsi. Mai.

La gabbia d’oro

Dove vorrei essere? Cosa mi aspetto dalla vita? Domande, solo domande. Quel senso di non essere mai nel posto giusto, di non star facendo quello che vorrei. E l’orologio, che mi dice che un’altra giornata sta finendo.

Dubbi, pensieri e l’anima che lentamente si arrende per poi urlare più forte. Un senso di non appartenenza a un mondo che mi costringe a spendere il mio tempo sognando. Sognando qualcosa che non ho e che forse non avrò mai.

La sensazione di sentirsi costantemente insoddisfatto da quello che si ha è un qualcosa che riguarda molte persone, e questa categoría di persone è definita: sognatori.

I sognatori si, sono quelli che non si accontentano. Sono quelli che ogni giorno sono costretti a sentirsi pazzi e sbagliati. Sono quelli che non sanno guardare, ma sanno vedere. Sono queli che non sanno ascoltare, ma sanno sentire. Sono quelli che non moriranno mai o che, forse, sono morti prima di nascere. Intrappolati in un sogno occidentale di obbiettivi materiali.

Devono piegarsi a un concetto che non gli appartiene e non gli apparterrà mai. Devono assecondare uno stile di vita dove si è felici solo con quello che ci dicono sia la felicità. Una felicità già stabilita.

Tipico delle persone sane, essere felici per il lavoro di ufficio che hanno, la macchina bella e la casa grande.  La soddisfazione di poter comprarsi un vestito elegante, di un brand importante. Perfettamenti educati a pensare che sponsorizzare quello stesso stile di vita, indossare quella maglietta firmata, li farà sentire unici e un esempio per gli altri. Che a loro volta li seguiranno fino a che non si capirà più chi ha innovato cosa.

Per poi,forse, e dico forse, accorgersi che in realtà sono loro stessi un ingranaggio di una macchina che non è stata in nessun modo costruita da loro.

Il grande sogno, così impostato, non conosce ribelli, ma solo seguaci. E in un mondo così i follower ce li dobbiamo creare, acquisire e mantenere.

Il grande sogno, la grande illusione. Così la vedono i sognatori.

E cosa succederebbe se il pazzo sognatore decidesse di non farne più parte?

Cosa succederebbe se il sogno crollasse e si capisse che tutte le convinzioni occidentali non sono nient altro che una gabbia?

Abbiate il coraggio di opporvi a un qualcosa che vi vuole seguaci. Siete nati liberi, seppure in un mondo dove le manette sono normali.

Sognate quindi, in un mondo dove il sogno non è permesso e il nemico va ucciso. Non fatevi uccidere, non fatevi fermare.

Perchè una gabbia, seppur d’oro..è comunque una gabbia.

Una città paese

-Barcellona, città di un milione e mezzo di abitanti e capitale della Catalunya, è la giusta via di mezzo tra la vita di una metropoli come Londra e una piccola cittadina. Personalmente ho vissuto per 25 anni in un paesino in provincia di Firenze e fin da quando ero piccolo pensavo che la realtà in cui vivevo non fosse quella in cui avrei voluto vivere la mia vita. Iniziai a immaginare una vita lontana da casa pensando a trasferirmi in qualche grande metropoli del mondo. Quelle metropoli che vedi nei film dove vedi che si può fare di tutto e diventare ciò che vuoi. Una volta a Londra mi resi conto che davvero città come queste possono darti tutto, ma, quello che non avevo considerato prima di partire, era che potevano allo stesso tempo annullarti e risucchiarti. Credo infatti per esperienza personale che città come quelle finiscono per essere troppo caotiche e che, le distanze, finiscono per isolarti. Questo è stato uno dei motivi principali per i quali abbiamo deciso di trasferirci a Barcellona, una città sicuramente più piccola rispetto all’immensa Londra o all’affascinante Madrid ma che, sicuramente, ha una quantità infinita di opportunità che nessuna città italiana potrebbe mai offrire, a parte Milano.

E quindi perchè parli di “CITTÀ PAESE”?

Perchè nonostante Barcellona sia comunque una grande città che offre tantissime possibilità vi assicuro che sembra di vivere in una grande paese, dove magari vedi una persona nella metropolitana la mattina quando vai a lavoro, e ti capita magari di rivederla la sera in un’altra zona dall’altra parte della città.

Perchè Barcellona, oltre a ospitare eventi internazionali di tutti i tipi, offre tantissimo a livello di vita popolare in termini di tradizioni di “paese”, appunto. Infatti Barcellona ha moltissime feste popolari e cittadine che si svolgono in tutta la città, in tutti i suoi quartieri, e che sono l’espressione popolare di una popolazione viva, legata alla propria storia e tradizione. Una città che si è quindi evoluta tantissimo da un punto di vista economico e di infrastrutture ma che si ostina a non voler mettere da parte se stessa, la propria storia e la propria identità.

Come una bambina che cresce ma che difenderà sempre orgogliosamente i suoi sogni, ho reso l’idea?

Vi dicevo delle continue feste popolari e qui potete vedere alcune delle principali: https://www.peretarres.org/es/hostel-barcelona/blog/5-fiestas-populares-de-barcelona-que-no-te-puedes-perder#:~:text=La%20Diada%20o%20l’Once,el%20Parc%20de%20la%20Ciutadella. Ma non solo feste ed eventi internazionali, il valore aggiunto di questa città è la grande facilità di spostamento da una parte all’altra della città. Oltre alle biciclette che troverete ovunque nella città scaricando un’app gratuitamente sul telefono, le metropolitane e gli autobus non hanno assolutamente niente da invidiare a città organizzatissime come Londra, appunto. Ci si può spostare da una parte all’altra della città giorno e notte con un abbonamento mensile che permette corse illimitate per soli 40 euro al mese. Niente male considerati i mezzi pubblici ai quali siamo abituati in Italia, non è vero? Ultima, ma non ultima considerazione sul perchè si ha spesso la sensazione di vivere in una città Paese, è che Barcellona, come accennato nell’articolo precedente era un castrum ( accampamento) romano. Organizzato con vie traverse e perpendicolari, questa struttura favorisce una grande facilità di orientamento per chi è appena arrivato in città, oltre alla velocità di spostamento.

Barcellona è quindi, mi sento di dirvi, per tutti questi motivi considerabile da me, come da tantissime persone che ci vivono, una città Paese. Una città dove si ha la sensazione di vivere in una realtà multinazionale ma che allo stesso tempo ci ricorda un paese nel quale si conosce tutti e si respira la spensieratezza di sentirsi a casa e, scusate se insisto, ma questa è una cosa bellissima e uno dei tanti motivi per cui ancora una volta vi consiglio di farvi coraggio e venire a vivere la vita che avete sempre sognato. Perchè in fondo, non vi sentirete mai cosi soli, perchè in fondo, siamo tutti una grande famiglia, una grande città. Perchè in fondo siamo tutti nella stessa ” Barça”.

Barcellona caput mundis

BREVE INTRODUZIONE AL CASTRUM ROMANO PIÙ FAMOSO DEL MONDO

“Ho deciso di scrivere quest’articolo per tutti coloro i quali stanno pensando da tempo di trasferirsi all’estero e che si chiedono da tempo se ne valga la pena. Ma soprattutto mi rivolgo a tutti quelli che, oltre a questo, si scervellano cercando di scegliere e la cui domanda ricorrente è: Quale potrebbe essere la migliore città per me??

Facciamo quindi delle considerazioni alla base in modo da fare un pò di chiarezza. Prima di tutto dovete capire se siete persone che, come me prima di partire, passano gran parte del loro tempo a fantasticare della propria vita e a come potrebbe essere lontano da casa. E non importa quanto bella sia la città dove vivete attualmente, quello che conta è che sentite dentro di voi che la vostra vita non vi fa respirare a pieno. Sentite che, nonostante genitori e amici non facciano altro che dirvi di quanto siate fortunati ad avere quello che avete, voi non state comunque vivendo la vita che vorreste, utilizzando tutte le potenzialità che sentite di avere. Se questa è la premessa, niente paura. Nella mia sezione “About” avrete modo di vedere che non siete gli unici e che io come voi mi trovavo 3 anni fa ad affrontare gli stessi dilemmi che state vivendo adesso voi! Vedrete anche che io, a differenza di tante persone che conosco, ho fatto una scelta e che di questa scelta, non me ne sono mai pentito. L’unico rimpianto eventualmente che ho è: “Perchè non sono partito prima??”

Detto ciò, permettetemi che vi dica che ci sono tantissime belle città e tantissimi posti nel mondo dove vale la pena per lo meno fare una vacanza. Aggiungo che non esiste un posto o una città migliore di un’altra ma che semplicemente dipende da ciò che cercate voi. Concludo dicendo che, ci sono però città che racchiudono più sogni in una e che senza dubbio Barcellona è una di queste!

PERCHÈ BARCELLONA?

Barcellona è la seconda città più grande e popolosa della Spagna dopo Madrid ed è la città più turistica e multiculturale della Spagna. È capitale della regione Catalunya e, come molti di voi sapranno, bisogna fare attenzione a confonderli con gli spagnoli. Infatti i catalani ci tengono molto alla loro identità e Barcellona risulta quasi un’entità autonoma per certi aspetti rispetto a tutto il resto del Paese. Barcellona, a differenza della capitale Madrid, è sede di tantissime grandi aziende e multinazionali, attraendo ogni anno un numero incredibile di turisti ( basti pensare che la Spagna è stato il terzo Paese al mondo per numero di turisti nel 2019, solamente dietro a Francia e Statu Uniti!). In una città dove vivono 1 milione e mezzo di persone ufficilamente, vi dico solo che durante l’Alta Stagione si triplica la popolazione e questo ovviamente porta tanti soldi in città e, di conseguenza, tanti investimenti!

Dovete pensare che fino a circa 8 anni fa Barcellona era una grande città ma povera da un punto di vista lavorativo, in termini di offerte. In 8 anni, è riuscita imporsi come città numero uno in Spagna e interi quartieri sono stati costruiti e vengono tutt’ora costruiti da zero per fare spazio a edifici modernissimi che sono sedi di grandi aziende come “Amazon, Google, Facebook, Booking.com, Seat”.. devo continuare??!

Barcellona è stata considerata la città più ecofriendly della Spagna con le sue interminabili piste ciclabili, i suoi spazi verdi e i suoi bellissimi parchi. Non è infatti strano vedere in città tantissime persone muoversi con Skateboard,mondopoattini elettrici, biciclette ( elettriche e non) e scooter elettrici, questi ultimi tramite abbonamento con una semplice app sul telefono.

Barcellona è una città che, da un punto di vista climatico è seconda solamente alle isole Canarie in Europa. Basti pensare che di inverno raramente si scenderà sotto i 10 gradi e d’estate non si superano quasi mai i 30 gradi, il tutto caratterizzato sempre da quel clima ventilato tipico di città di mare. Ah già, quasi dimenticavo..il mare!!

Il mare, con il quartiere della Barceloneta, rappresenta uno dei punti di forza della città. Con le sue lunghe e larghe spiagge offre a turisti e residenti spot per praticare beachvolley e prendere il sole magari sorseggiando un Mojito all’ombra di una palma, una delle tante presenti in tutta la città ( se avete fortuna potrete vedere anche i pappagalli!). Passando poi da Montjuic, promontorio situato nella parte ovest della città, teatro di parchi e giardini bellissimi e arrivando alla montagna e il Tibidabo.

L’arte, con opere d’arte di inestimabile valore, con Picasso e Gaudi a farla da padrona, trova in Barcellona una grande espressione, basti pensare alla famosa Sagrada Familia o Park Guell e Casa Batlò. La storia, di una città che ha rappresentato nei secoli ( e tutt’ora lo è) uno dei più grandi sbocchi commerciali e marittimi con il suo porto immenso e un aeroporto ( EL Prat) sbocco di numerosi voli internazionali.

La movida, con i suoi bar e locali, è una delle più attive di tutta Europa e, se siete venuti almeno una volta in vacanza, ve ne sarete resi conto da soli. Attiva e multiculurale, piena di storia, tradizione ma allo stesso tempo città pioniera e innovativa, in grado di attrarre milioni di turisti e allo stesso tempo grandissime aziende e lavoratori da tutto il mondo.

Vi sto tentando, non è vero??

Seguitemi nei prossimi articoli per entrare più nel dettaglio, sia sulla città, su documenti vari e, soprattutto, sui costi della vita reali che si affrontano a Barcellona.

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